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sabato 28 luglio 2012

FUGA DALLE ISTITUZIONI: UN FILM GIA' VISTO

Da bravi allievi in comunicazione innanzitutto forniamo la notizia:
"Detenuto salta laurea per uscita negata.Doveva concludere corso triennale, ma magistrato dice di no"
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/07/28/Detenuto-salta-laurea-uscita-negata_7251636.html
Contrariamente a quanto potrebbe desumersi dall'articolo, l'immagine che di se offre il Tribunale di Sorveglianza di Roma è tutt'altro che di incuria ed abbandono:
http://tribsorvroma.wordpress.com/
Si ha la sensazione cioè che sia annoverabile tra quella parte dell'Amministrazione Giudiziaria italiana che cerchi di migliorare l'esistente attraverso scelte e iniziative adottate (con una espressione che fa inorridire molti) "a costo zero". Non si ha evidenza su Internet di lamentele specifiche del personale interno (se ce ne fossero di nuove, siamo a disposizione per darne ascolto e risonanza) e i rilievi negativi vengono piuttosto  da singole situazioni riassumibili nella espressione "Giustizia ingiusta" ovviamente fatta propria da chi si ritiene vittima di determinati comportamenti, protratti nel tempo.
E' evidente poi che la vicenda di cui trattiamo ha sullo sfondo una polemica tra soggetti istituzionali di cui essa sarà probabilmente solo una delle puntate.E vai a verificare chi ha iniziato, per quali motivi e se ha torto o ragione.
Premesso che la giustizia è un tema di cui si cerca di evitare (per scaramanzia) di occuparsi e che la cittadinanza si divide in due parti, quella che non ha mai avuto a che fare con essa e quella che forzatamente se ne è dovuta interessare e conseguentemente se ne è fatta un'opinione, è noto che la polemica in Italia sulla funzionalità dell'Istituzione-Giustizia vede fronteggiarsi due posizioni. C'è chi ritiene che la colpa sia della Magistratura politicizzata e con scarsa voglia di lavorare, con un personale che la segue a ruota sulla via della scorrettezza, della partigianeria e dell'inefficienza e che quindi non va ulteriormente foraggiato.Dall'altra c'è chi difende Giudici e PM, vorrebbe più soldi per l'organizzazione e le strutture e addirittura più assunzioni di personale amministrativo. Andiamo avanti così da decenni e, siccome gli osservatori neutrali (però anch'essi elettori) ormai mostrano una certa stanchezza ultimamente va di moda, da entrambe le parti , scaricare tutte le responsabilità sulla "Politica".Ovviamente tutti negano di aver votato la maggioranza di turno. Ogni politico, pur di non perdere voti e non rischiare di non essere rieletto, appoggia tutto e il contrario di tutto.I soldi non ci sono più quindi da una parte si è più tranquilli, dall'altra si può solo imprecare o tentare di fare riforme a costo zero.In sintesi: anche nella Giustizia riflettiamo l'immagine di un Paese in decadenza che brancola nel  buio. Poichè è l'organizzazione di questa Giustizia che mostra ormai i segni del tempo (nonostante la nobiltà delle origini) e il buon senso ci dice che, stante questa strutturazione,  la situazione non migliorerebbe nè circondando i Magistrati di tornelli, nè costruendo nuove carceri, nè assumendo migliaia di amministrativi, triplicando loro lo stipendio e riempiendoli di personal computer.Crediamo sia venuto il momento di azzerare tutto e costruire un sistema completamente nuovo e più moderno, se necessario rifacendosi  ad esperienze straniere di paesi dell'occidente in cui la giustizia funzioni meglio che in Italia (c'è solo l'imbarazzo della scelta, visto che le classifiche internazionali ci equiparano, nel settore, ai paesi dell'Africa subsahariana).Quindi: non si tratta di dare la colpa e punire chissà chi (Magistrati, personale, politici, ecc.) ma di prendere atto che l'impianto è troppo vecchio e complicato, modificarlo costerebbe troppo tempo e risorse e quindi conviene rimuoverlo e farne uno nuovo.Cambiando quindi la Costituzione. Senza ovviamente danneggiare le persone che ci lavorano dentro ma riorganizzandole, aggiornandole e, quanto prima, retribuendole meglio. Questo riteniamo debba essere l'obbiettivo di chi crede, vivendoci dentro e volendo continuare a farlo, in una PA al servizio del cittadino e al passo con i tempi. Si può anche non scegliere questa via. Ma sarebbe una pia illusione. Il mondo, la società, il progresso vanno per la loro strada. Una P.A. troppo lenta verrebbe sorpassata senza pietà, ritenuta inutile e quindi non meritevole di risorse (come già sta avvenendo, bipartisan). Il crollo della condizione dell'impiegato pubblico negli ultimi anni è proprio la conseguenza di una anacronistica indisponibilità a svolgere un ruolo progettuale di protagonista, di avanguardia in questi processi. Sindacati che hanno difeso (male) l'esistente e concepito il cambiamento non come complessivo miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni dei lavoratori pubblici non dirigenti ma come asservimento alle mode e ai capricci dell'innovatore di turno, il quale spesso non ha ricambiato il favore."""""Simone ci ha ufficialmente detto di non volersi più laureare in carcere. Aspetterà di farlo fra un anno, quando sarà un uomo libero""""": questa sconfitta dell'Istituzione carceraria, questa fuga da essa, è la metafora di tutto quanto abbiamo appena detto.Non lamentiamoci quindi del fatto che i cittadini non abbiano più voglia di pagare le tasse per mantenere questa Pubblica Amministrazione, per assumere nuovo personale  nella Giustizia e non stupiamoci se un domani verremo a sapere che Simone si sia comportato da evasore fiscale. Questa vicenda nasce da un conflitto tra norme di legge? Eliminiamo questi conflitti con leggi che sostituiscano le esistenti.Da ritardi dovuti a carenze organizzative?Riorganizziamo l'Amm.ne Giudiziaria, a costo zero (finchè non si troveranno i soldi). Ma c'è qualcosa che i lavoratori della Giustizia devono trovare dentro di sè (e in questo nè la Politica nè la Dirigenza possono sostituirli): la volontà di reagire , l'orgoglio di essere protagonisti del recupero di una loro ragion d'essere, il coraggio di sbarazzarsi di cattive compagnie sindacali, liquidandole

mercoledì 25 luglio 2012

VERGOGNA! Ma se volete potete iniziare a riscattarvi.


                                                                    Matteo


LA MORTE DI MATTEO, IN UN INCIDENTE AVVENUTO MONTANDO IL PALCO PER IL CONCERTO DI UNA NOTA CANTANTE

L'INAIL RISARCISCE CON MENO DI DUE MILA EURO. E I SOLDI PER LA SUA FAMIGLIA SARANNO SOLO QUELLI PERCHE' ALL'INAIL NON RISULTA CHE LUI MANTENESSE LA FAMIGLIA
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/07/24/news/crollo_palco_pausini_2000_euro_per_la_morte_di_matteo_la_madre_quei_soldi_offendono_la_dignit-39634677/

LA MAMMA DI MATTEO SI RIBELLA (DA TGCOM24)


L'INAIL AVREBBE IL COMPITO DI (dal suo sito istituzionale):
"L’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, persegue una pluralità di obiettivi: ridurre il fenomeno infortunistico; assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio; garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro. L’assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla attività lavorativa. L’assicurazione esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti. La tutela nei confronti dei lavoratori, anche a seguito delle recenti innovazioni normative, ha assunto sempre più le caratteristiche di sistema integrato di tutela, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione e reinserimento nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro che hanno già subito danni fisici a seguito di infortunio o malattia professionale. Allo scopo di contribuire a ridurre il fenomeno infortunistico l’INAIL realizza inoltre importanti iniziative mirate al monitoraggio continuo dell’andamento dell’occupazione e degli infortuni, alla formazione e consulenza alle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al finanziamento imprese che investono in sicurezza. "

E' NOTO CHE L'INAIL VANTA UN AVANZO DI 18 MILIARDI DI EURO, A DIFFERENZA DI TANTI ALTRI ENTI IN PASSIVO.
SE E' STATO SALVATO DALLA SPENDING REVIEW SIGNIFICA CHE SI E' CONVINTI CHE ANCORA SERVA A QUALCOSA.
PER DARE UN'IDEA, UN DIRIGENTE INAIL GUADAGNA ALMENO 4.000 EURO AL MESE. DUNQUE PER L'INAIL LA VITA DI UN RAGAZZO DI 31 ANNI VALE QUANTO 15 GG DI LAVORO DI UN PROPRIO DIRIGENTE.
Caro Presidente Napolitano, caro Presidente Monti, caro Ministro Fornero (sempre che nel frattempo non abbia dichiarato che oltre al Lavoro, neppure la Sicurezza sia un diritto costituzionalmente garantito...), cari Partiti:
le leggi vanno rispettate (sempre) ma a noi sembra assurdo che in pochi giorni si riesca a riformare la Costituzione (in senso semipresidenzialistico) e non si trovi il modo, tecnicamente, di dare sollievo a una famiglia così ingiustamente colpita.
DIMOSTRATECI DI SAPER DARE VERAMENTE UNA SPERANZA A QUESTO PAESE!